PlaC architettura per valorizzare

Plac, composta da: Andrea Alessio, Ilaria Ariolfo, Davide Barreri, Marta Grignani, Chiara Bertetti, Marco Gherardi, Alberto De Virgiliis, Mariapia Mammino.

Testo tratto dall’intervista con PlaC in data 10/06/2024.

Il nostro approccio si basa sullo “sfruttamento” positivo, comprendendo il reale valore degli elementi con cui lavoriamo e restituendogli valore.
Questo è importante non solo per la sostenibilità, ma anche per un’etica professionale.


Come nasce PlaC? Quando? Dove?

Andrea
PlaC è nato inizialmente come collettivo. Tra il 2011 e il 2012, le nostre esperienze all’estero per diversi anni ci hanno portato a lavorare in contemporanea con diversi studi in varie città del mondo, tra cui Berlino, Madrid e Londra.
Durante questo periodo, abbiamo partecipato a diversi concorsi, il che ci ha permesso di collaborare a distanza, essendoci conosciuti già dal 2003 grazie al nostro percorso universitario.
A partire dal 2014, siamo tornati in Italia, a Torino, e abbiamo fondato la società.
Possiamo quindi dire che PlaC nasce dalle nostre esperienze personali e di collaborazione come collettivo, che ci hanno portato a fondare lo studio.

Active edge, PlaC, Oslo, 2011
Active edge, PlaC, Oslo, 2011

Da chi e/o da cosa traete ispirazione nel vostro lavoro? Avete un mentore in particolare?

Davide
Noi abbiamo sempre cercato di non limitare il nostro lavoro a un determinato progetto o a una specifica scala; partiamo dai principi e dalla ricerca, cercando poi di applicarli in modo trasversale e su diverse scale, andando dai piccoli appartamenti arrivando ai master plan urbani.
Questo rende difficile identificare un mentore in particolare, noi come studio tendiamo a osservare chi fa ricerca e ci ispiriamo più alle ricerche che vengono condotte da determinati studi piuttosto che alla loro individualità, per noi, è l’opera in sé a essere un punto di riferimento piuttosto che l’architetto.
Ci siamo però sicuramente ispirati a grandi maestri come Franco Albini, studiando e approfondendo i suoi allestimenti; in particolare ci siamo ispirati a lui per uno dei nostri ultimi progetti retail.

Neukölln Home Office, PlaC, Berlino, 2014
Neukölln Home Office, PlaC, Berlino, 2014

Qual è stato il vostro primo incarico?

Andrea
Inizialmente abbiamo lavorato soprattutto sui concorsi come gruppo di lavoro, una modalità a cui teniamo molto. Più che parlare del primo incarico, possiamo piuttosto parlare della nostra “prima opera”, ossia il progetto “Workout Pasubio” a Parma, che è stato il nostro primo concorso vinto e realizzato, nel 2016.
La nostra prima opera effettiva, invece, è stata un auto incarico: il nostro ufficio, che abbiamo realizzato insieme, sporcandoci le mani.
Questo spazio non è solo il nostro luogo di lavoro, ma è stato concepito anche come uno spazio per attività culturali.
Ilaria
Avevamo già vinto altri concorsi, grazie ai quali abbiamo potuto mettere da parte i fondi necessari per creare il nostro studio. Il primo contratto pubblico, quello con il comune di Parma, è stato particolarmente significativo.
Lavorare con una pubblica amministrazione è un valore aggiunto per un architetto, poiché permette di conferire un valore sociale all’investimento pubblico, che spesso non viene adeguatamente valorizzato.
La parte interessante del nostro lavoro è questa dicotomia tra pubblico e privato, e tra piccola e grande scala.

Workout Pasubio, PlaC, Parma, 2018
Workout Pasubio, PlaC, Parma, 2018

Abbiamo visto che vi occupate di architettura, urbanistica ed interior, avete un ambito che vi coinvolge maggiormente?

Davide
No, non abbiamo un ambito che ci coinvolge maggiormente rispetto ad altri.
Come abbiamo già detto, lavoriamo su più fronti e intendiamo continuare così; più che l’ambito, ci interessa raccontare gli elementi che analizziamo all’interno di un progetto e gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere.
Ogni volta, sia che si tratti di un concorso o di un incarico diretto, cerchiamo di analizzare attentamente ciò che abbiamo a disposizione. Il nostro approccio e la nostra ricerca parte dalla messa a valore di un patrimonio esistente, costruito e immateriale (culturale e sociale).
Questo è importante non solo per la sostenibilità, ma anche per un’etica professionale.
Andrea
In parallelo, il nostro obiettivo finale è fornire più risposte a un’unica domanda, spesso la domanda del cliente non è completa o non è ben definita, quindi tocca a noi definirla: cerchiamo di non rispondere in un solo modo, ma di offrire al cliente un risultato che vada oltre le sue aspettative iniziali.
Progettiamo spazi flessibili, capaci di adattarsi a diverse funzioni e a eventuali cambiamenti futuri, permettendo all’architettura di rimanere rilevante e di supportare i cambiamenti nel tempo.
La nostra idea è quella di non fornire al cliente un progetto finito, ma piuttosto un’infrastruttura flessibile che il cliente possa utilizzare e adattare a diversi scopi.

Casa madama, PlaC, Torino, 2023
Casa madama, PlaC, Torino, 2023

Potete parlarci del progetto Cascina Gallarej, vincitore del premio BIG SEE Architecture Award 2024?

Andrea
Ho seguito principalmente io questo progetto all’interno dello studio.
È uno degli esempi che meglio rappresentano il nostro approccio sia pratico che processuale, basato su una costante collaborazione con figure esterne.
In questo caso, abbiamo collaborato con lo studio “ACC Naturale Architettura” dell’architetto Cristiana Catino, insieme abbiamo sviluppato e realizzato il progetto di Cascina Gallarej, che costituisce la seconda fase di un progetto più ampio legato all’hotel diffuso della Casa dei Conti di Mirafiore, nel territorio delle Langhe.
Questo intervento è stato particolarmente sfidante poiché ci siamo trovati a dover recuperare due cascinali situati sul crinale di una collina, immersi nelle storiche vigne della cantina di Fontanafredda. Partendo da due edifici senza impianti e infrastrutture, abbiamo dovuto portare tutto il materiale in cima alla collina.
Per l’hotel, abbiamo ricavato dieci camere e una zona spa con piscina nell’ex fienile; il progetto si è basato principalmente sulla valorizzazione delle qualità e dei valori storici preesistenti, integrando un sistema di collegamento tra i due blocchi, realizzato completamente in legno, trasparente e vetrato, per creare un contatto visivo e fisico con il paesaggio circostante.

Cascina Gallarej, PlaC, Serralunga d'Alba, 2022
Cascina Gallarej, PlaC, Serralunga d’Alba, 2022

Come nasce l’idea per Casa delle Patate? Da dove deriva il nome insolito del progetto?

Davide
Il nome deriva dall’originaria funzione del cascinale, che era un magazzino per lo stoccaggio delle patate. È stato recuperato per una giovane coppia, ed era parte di una villa, con questa sezione che fungeva da estensione e magazzino.
Questa coppia ha deciso di trasferirsi da Torino per allontanarsi dalla frenesia della città e vivere in un ambiente più tranquillo.
Il lavoro che abbiamo svolto all’interno del cascinale è stato un adattamento alle loro esigenze, integrando le modalità dell’abitare contemporaneo.
Spesso, questo stile di vita culmina nell’unione tra vita e lavoro, creando spazi che rispondono a entrambe le necessità in modo armonioso.

Casa delle Patate, PlaC, Pecetto (TO), 2023
Casa delle Patate, PlaC, Pecetto (TO), 2023

In cosa consiste Open House a Torino? Potete raccontarci la vostra partecipazione all’iniziativa?

Andrea
Open House Torino è un evento nato nel 2017, al quale partecipiamo con una duplice veste: siamo parte del gruppo che ha fondato Open House Torino, quindi siamo stati coinvolti sin dal primo incontro nel ruolo di organizzatori e ogni anno, inoltre, partecipiamo aprendo gratuitamente al pubblico due delle nostre case.
Ci teniamo a precisare che per noi non è tanto un’occasione per promuovere i nostri progetti, quanto un modo per raccontare i retroscena dell’architettura, che non sempre emergono semplicemente da un articolo di giornale.
Vogliamo trasmettere ai visitatori, e a chi non è del mestiere, quale sia il valore aggiunto di affidarsi a un architetto o a un progettista, spiegando le motivazioni dietro alcune scelte progettuali.
Questo ci permette di mostrare l’utilità e la qualità del nostro lavoro, facendo capire meglio il valore di una collaborazione con un professionista.
Davide
Riteniamo che Open House Torino abbia un grande valore culturale, diffondendo la qualità architettonica e diventando un elemento culturale significativo per le persone.

Casa Pallamaglio, PlaC, Torino, 2018
Casa Pallamaglio, PlaC, Torino, 2018

Quale progetto vi ha dato più soddisfazione?

Davide
Sicuramente il progetto di Parma è stato un concorso che ci ha reso emotivamente molto felici, anche per come si è sviluppato: è stato uno dei nostri primi concorsi in due fasi, con una giuria di tutto rispetto, e abbiamo avuto la possibilità di presentare direttamente e di persona, confrontandoci con professionisti di alto livello.
È stato un momento molto significativo, anche considerando la giovane età che avevamo quando lo abbiamo vinto, questo ci ha dato un forte impulso e un’ulteriore motivazione nel credere nello strumento dei concorsi.
Nel 2020, abbiamo vinto un concorso per il centro visitatori al cantiere della Maddalena.
Andrea
Riguardo alla soddisfazione, ci siamo interrogati molto sui tempi dell’architettura, che sono spesso molto lunghi; perciò, siamo sempre alla ricerca di progetti con tempi più ridotti, che possano offrire una soddisfazione più immediata, anche se richiedono un grande sforzo.
Il tema del retail, con cui ci confrontiamo da qualche anno, ci sta dando molte soddisfazioni anche per questo motivo.

como4como, PlaC, Como, 2023
como4como, PlaC, Como, 2023

A cosa state lavorando ora?

Davide
Al momento stiamo lavorando su molti progetti, ma i più interessanti da citare sono sicuramente uno store a Parigi per un cliente per cui abbiamo già realizzato progetti a Monaco, Milano, Miami, Londra e Zurigo.
Questo progetto riguarda gli interni e ci consente di arrivare allo studio del dettaglio 1:1.
Stiamo anche lavorando su una nuova cantina nelle Langhe, non lontano da Torino.
Abbiamo da poco iniziato il cantiere per una villa privata basata sulla demolizione di un fabbricato industriale esistente e nuova costruzione, nella cintura torinese.
Infine, abbiamo recentemente concluso un progetto abbastanza grande in Valle d’Aosta per la sede di uffici e laboratori di una start-app, che è cresciuta notevolmente anche durante le fasi di cantiere.

Luca Faloni Miami, PlaC, Miami, 2023
Luca Faloni Miami, PlaC, Miami, 2023

Cosa vi augurate per il futuro?

Davide
Anche su questo tema ci siamo interrogati molto.
Una cosa di cui siamo grati è che nel nostro percorso ci siamo spesso confrontati con tematiche affini e che ci corrispondessero, permettendoci di sviluppare il nostro approccio e metodo.
Speriamo di poter proseguire questa avventura con la stessa modalità, mantenendo la radicalità che ci contraddistingue e continuando a divertirci nel fare quello che facciamo.
L’idea è di ampliare la scala dei progetti, senza perdere quell’attenzione alla transcalarità che è alla base del nostro lavoro.

SOHO Borgo Vittoria, PlaC, Torino, 2021
SOHO Borgo Vittoria, PlaC, Torino, 2021

Fonti:
PlaC

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