Parasite 2.0 architettura come temporalità

Under construction, Parasite 2.0, Humboldt Forum, Berlino (Germania), 2021; fotografia di Stefano Colombo

Parasite 2.0 è un collettivo di progettazione e ricerca fondato nel 2010 da Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo (classe 1989) e stabilitosi a Milano e Londra. Il gruppo, oltre ad aver partecipato ad importanti iniziative – come alla Triennale Milano, alla Copenaghen International Fashion Fair, al Terraforma Festival e alla Biennale veneziana – è stato premiato per la rassegna “YAP Young Architects Program” del MAXXI di Roma nel 2016.

Non si può arrivare a nuove modalità collettive di dare forma all’habitat umano se prima non ci si è liberati di una serie di strutture di base, attraverso una presa di coscienza individuale.

Dall’intervista di Parasite 2.0 con Domus Web

Under construction, Humboldt Forum, Berlino, Germania, 2021

Under construction, Parasite 2.0, Humboldt Forum, Berlino (Germania), 2021; fotografia di Stefano Colombo
Under construction, Parasite 2.0, Humboldt Forum, Berlino (Germania), 2021; fotografia di Stefano Colombo

L’allestimento si stabilisce nel cortile del Berliner Schloss, ricostruito a seguito della demolizione del Palast der Republik e molto discusso. “Under construction” si propone come architettura pop-up, dal carattere effimero, come rovina o come vero e proprio materiale da costruzione, in progress. La cittadinanza viene chiamata a prendere parte a questo processo formativo: infatti, attraverso un transpallet, i vari elementi possono essere spostati, creando un paesaggio sempre nuovo.

Under construction (blocchi numerati), Parasite 2.0, Humboldt Forum, Berlino (Germania), 2021; fotografia di Stefano Colombo
Under construction (blocchi numerati), Parasite 2.0, Humboldt Forum, Berlino (Germania), 2021; fotografia di Stefano Colombo

I blocchi di mattone, che attraverso diversi rivestimenti e textures sono camuffati da diversi materiali, sono contrassegnati da numeri progressivi, come facessero parte di uno scavo archeologico o fossero macerie e reperti.

The sign of time together with human actions and aim, remember us of how these symbols of power are fragile and can/have to be constantly transformed.


Fuzzy Architecture #3, Retrofuturo, MACRO Museo, Roma, 2021

Fuzzy Architecture #3, Parasite 2.0, Retrofuturo, MACRO Museo, Roma, 2021; fotografia di Stefano Colombo
Fuzzy Architecture #3, Parasite 2.0, Retrofuturo, MACRO Museo, Roma, 2021; fotografia di Stefano Colombo

Gli eventi che hanno luogo al museo MACRO di Roma indagano la possibilità di modificare transitoriamente un luogo, contaminandolo man mano. Come viene realizzato ciò? Spruzzando una polvere colorata (biodegradabile e sostenibile) sul pavimento dell’area d’intervento che progressivamente si espanderà per tutta la città, portata in giro dalle suole degli ignari visitatori.


The Notebooks of Giancarlo De Carlo, Triennale Milano, 2020

The Notebooks of Giancarlo De Carlo, Parasite 2.0, Triennale Milano, 2020; fotografia di Gianluca di Ioia
The Notebooks of Giancarlo De Carlo, Parasite 2.0, Triennale Milano, 2020; fotografia di Gianluca di Ioia

Un lavoro che racconta bene il nostro percorso è l’allestimento per la mostra I Diari di Giancarlo De Carlo sviluppato in Triennale nel 2020: una trasformazione di uno spazio, con l’inserimento di materiali ed elementi forti, ma, allo stesso tempo, trasformato in luogo funzionale, che può essere vissuto e pronto ad essere utilizzato, fruito.

Dall’intervista di Parasite 2.0 con exibart

La mostra è organizzata in occasione del centenario della nascita di Giancarlo De Carlo e, per celebrarla, la Triennale di Milano decide di esporne i sedici quaderni conservati e trascritti dalla figlia Anna. L’allestimento si svolge con un andamento incalzante tra le pagine scritte e abbozzate, tipiche del gesto di De Carlo.


Galeria e Bregdetit, Vlorë, Albania, 2019

Galeria e Bregdetit (prima sala), Parasite 2.0, Vlorë, Albania, 2019; fotografia di Giaime Meloni
Galeria e Bregdetit (prima sala), Parasite 2.0, Vlorë, Albania, 2019; fotografia di Giaime Meloni

La Galleria apre nel sud dell’Albania, nella città di Vlora, nel giugno 2019 dopo un’intensa collaborazione tra Elian Stefa – curatore e fondatore – e i progettisti. Una tenda olografica divide in due lo spazio interno: la prima parte si propone come concezione estrema di white cube, totalmente estraneo al mondo esterno.

Galeria e Bregdetit (seconda sala), Parasite 2.0, Vlorë, Albania, 2019; fotografia di Giaime Meloni
Galeria e Bregdetit (seconda sala), Parasite 2.0, Vlorë, Albania, 2019; fotografia di Giaime Meloni

La seconda area, invece, è nuda, priva di rivestimenti e finiture e accoglie le opere di grandi dimensioni. Un grande quadrato luminoso appeso al soffitto illumina lo spazio.

Galeria e Bregdetit (spazio esterno), Parasite 2.0, Vlorë, Albania, 2019; fotografia di Giaime Meloni
Galeria e Bregdetit (spazio esterno), Parasite 2.0, Vlorë, Albania, 2019; fotografia di Giaime Meloni

“Concrete Dunesè il nome dato al giardino-teatro all’aperto, utilizzato per performance. Qui, dove pubblico e artisti sono intercambiabili, crescono piante e dune artificiali.


Fonti:
Parasite 2.0
Platform. architecture and design. Italy 2020. Best Italian architects and designers under 40, Milano, Publicomm Srl, 2020, pp. 90-91
Domus Web
exibart
AD
MAXXI
Fuorisalone
Collater.al

ARTICOLI CORRELATI