SARDARCH è una società cooperativa, dal 2019 spin-off dell’Università di Cagliari, nata da un’idea di Nicolò Fenu e Matteo Lecis Cocco-Ortu. Oggi il gruppo conta tra i suoi collaboratori anche Silvia di Passio, Maurizio Mascia, Alessandro Congiu, Cédric Dasesson e Massimo Gasole. SARDARCH si occupa di analizzare i fenomeni di trasformazione urbana e culturale e, occupandosi sia di committenza pubblica che privata, promuove la cooperazione con i cittadini. Ha esposto, inoltre, alla XVI Biennale di Venezia con Arcipelago Italia.
Lavoriamo con privati e amministrazioni sia in rete che con incontri sul territorio. Promuoviamo il diritto alla città e una dimensione etica del progetto compartecipato, puntando a un impegno civile e un’urbanistica collaborativa.
PSP HOUSE, Sud Sardegna, 2020

“PSP” è un’abitazione privata realizzata nel Sud Sardegna.
Il progetto si articola in due volumi, uno per la zona giorno e uno per la zona notte, comunicanti per mezzo di un terzo ambiente di servizio.
Il gioco di altezze diverse tra i tre volumi ne caratterizza sia la sagoma esterna che gli ambienti interni, risultando inizialmente espansi per poi comprimersi nel passaggio tra i due principali.

Internamente gli spazi sono piuttosto minimali, con la freddezza del bianco e del grigio rispetto al calore materico del legno. Due aree esterne coperte da brise soleil sono dedicate al ristoro e alla vegetazione.
Barbagia, Arcipelago Italia, Manifattura Tabacchi, 2019

Nata come ripresa del progetto della Casa dei Cittadini di Ottana esposto alla XVI Biennale veneziana nel padiglione italiano, l’installazione “Barbagia, Arcipelago Italia” è inserita nello spazio delle ex officine. La configurazione ristabilisce l’impianto presentato nella città lagunare, attraverso un’aggregazione di volumi razionali che scandiscono lo spazio.

Pochissimi elementi permettono di raggiungere una complessità elevata. L’esposizione parte da questo principio e lo inverte esplodendo ciascun pezzo possibile e distribuendo gli elementi all’interno delle Officine inteso come contenitore primario, senza perdere l’occasione di contaminare la corte adiacente, preambolo fisico della esposizione.

La narrazione si costruisce attraverso la disposizione di questi elementi principali, ma sta anche al visitatore riscrivere la storia, scegliendo sequenze diverse. Seicento cubi di quaranta centimetri di lato determinano il percorso, mentre a soffitto una serie di tendaggi e spalliere arricchiscono e reggono l’esposizione.
SMD HOUSE, Cagliari, 2018

L’incarico prevede il restyling interno e l’ampliamento dell’abitazione. Il risultato è un edificio candido – per via della pittura bianca che riprende la costruzione originaria – dall’aspetto fortemente moderno. Espandendo il volume, è stato possibile aggiungere una cucina che si affaccia sul giardino.

Il complesso è degli anni Settanta, composto con mattoni a vista che, pur mantenuti grazie alla colorazione bianca, sono resi più attuali. Persino la copertura è stata dipinta di bianco.
Gli interni sono essenziali e prevedono un open space con ingresso e soggiorno dove un moderno camino genera armonia tra gli ambienti, facendo da cesura tra la zona pranzo e living. Il microcemento, comune tanto al piano inferiore quanto sulle scale che conducono alla zona notte, crea un senso di continuità.
Fonti:
SARDARCH
Platform. architecture and design. Italy 2020. Best Italian architects and designers under 40, Milano, Publicomm Srl, 2020, pp. 96-97
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