deltastudio architettura per sperimentare

Reading room (particolare con pannello forato), deltastudio, Macro, Roma, 2019

deltastudio nasce da un’idea di Dario Pompei come studio di architettura con sede a Ronciglione (VT). La sua attività è incentrata sulla costruzione a partire dall’urbanistica, passando per le mostre temporanee, fino ad arrivare al graphic design.
La sperimentazione è ciò che stimola il gruppo nelle varie iniziative a cui prende parte. Tra queste svolge un ruolo di primaria importanza la progettazione di architetture temporanee per lo spazio urbano. Attraverso un approccio multidisciplinare e collaborativo, alla cui base si situano una serie di partnership all’interno di una rete di istituzioni, gruppi di ricerca, associazioni culturali e imprese.


Reading room, Macro, Roma, 2019

Reading room, deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano
Reading room, deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano

Il progetto è stato realizzato dallo studio di architettura deltastudio per la sesta edizione del Festival «New Generations» per cui viene esposta una discreta quantità di pubblicazioni. L’ambiente è tappezzato di modulari strutture colorate di nero e suddivise in tre differenti pareti che si reggono in autonomia. Queste dividono il materiale e le attività in tre sezioni: una per workshop e sessioni di brainstorming, una per esporre le pubblicazioni e l’ultima per proiezioni e discussioni.

Reading room (particolare con pannello forato), deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano
Reading room (particolare con pannello forato), deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano

All’ingresso sono disposti il calendario degli eventi e altri opuscoli con informazioni riguardanti il Festival; una lavagna magnetica per i momenti di dialogo e partecipazione è posta nella zona centrale. Su una piccola mensola si trovano gadget e utensili vari. Le riviste, monografie, cataloghi e ricerche (quattro nuclei in cui il piano editoriale è diviso) sono allestite al centro. Per essere utilizzate più volte, con diverse finalità, le pareti si costituiscono di lastre metalliche forate, adatte a più utilizzi, con ripiani, ganci e cavi che possono supportare formati differenti di scritti. Trovano la loro collocazione, in questo modo, tanto i poster quanto i manuali.

Reading room, deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano
Reading room, deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano

All’interno di questo sistema modulare e componibile, delle nicchie ospitano materiali particolari. Ogni progetto porta con sé un testo di introduzione che presenta anche l’autore.


Il Mare Grande Parco Pubblico, Provincia di Barletta Andria Trani, 2018

Il Mare Grande Parco Pubblico (render, studio del territorio), deltastudio, BAT, 2018
Il Mare Grande Parco Pubblico (render, studio del territorio), deltastudio, BAT, 2018

Le coste della provincia di Barletta Andria e Trani costituiscono un unicum all’interno del paesaggio della zona: un enorme Parco agro-marino si articola in cinque paesaggi. Questi sono: il paesaggio del sale, il paesaggio fluviale, il paesaggio dell’energia, il paesaggio della pietra e il paesaggio della Posidonia. È qui che si fondono simbioticamente il mare e l’entroterra. È qui che appare lampante il significato di “cura” come paradigma per promuovere benessere sociale e gestione del territorio.

Il Mare Grande Parco Pubblico (render), deltastudio, BAT, 2018
Il Mare Grande Parco Pubblico (render), deltastudio, BAT, 2018

Il luogo è caratterizzato dall’attraversamento di una rete intermodale. Tra le sue componenti abbiamo la ciclovia costiera che consente una visione alternativa sul luogo e permette di proteggere la spiaggia dall’espansione dell’azione dell’uomo.
La strategia, intrapresa da deltastudio dal punto di vista dell’architettura, si impegna nel recupero della funzione curativa e distensiva del mare, con la compresenza di spazi di intrattenimento

Attraverso nuovi spazi pubblici galleggianti e il servizio del metrò-mare si promuove un nuovo punto di vista: dal mare visto “dalla città” a quello della città vista “dal mare”.


UPP! Balloon Network, Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015

UPP! Balloon Network (mappatura), Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015
UPP! Balloon Network (mappatura), Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015

L’intervento, questa volta affrontato da deltastudio come architettura del paesaggio, ha lo scopo di dare valore alle zone comunitarie della città attraverso soluzioni alternative al sotto-utilizzo dello spazio pubblico. L’obiettivo, infatti, è quello di rendere visibili le relazioni esistenti tra ambiente, uomo e contesto. Balloon Networksono una serie di palloni sonda sparsi per il territorio di San Casciano. I balloons si presentano come landmark innovativi che evidenziano in modo irregolare la presenza delle caratteristiche torri medievali disseminate nel luogo.
Il dispositivo UPP! si compone di due parti: di lattice, con elio e un cavo in nylon, si costituisce il pallone sonda. Questo poi è legato ad un cilindro cavo in cemento armato con una radiosonda che misura pressione atmosferica, temperatura e umidità dell’aria.
A terra, lo spazio cavo del cilindro può essere attraversato per tutta la sua lunghezza, creando al suo interno anche uno spazio di socializzazione, in cui conversare, rilassarsi o mettere sotto carica il proprio cellulare. L’esterno invece può essere sfruttato per le opere di street art.

Il progetto intende ampliare la gamma di elementi che configurano l’immaginario collettivo associato agli spazi pubblici, proponendosi come un opera in costante divenire, aperta a continue modificazioni e molteplici usi.

A cento metri di quota la rete dei balloons crea un nuovo cloud in continuo mutamento che trasforma i dati in informazione visiva. Di giorno i balloons appaiono traslucidi. Durante le ore notturne, invece, i protagonisti dell’intervento sono lanterne fluttuanti nella densa oscurità della notte.


Fonti:
deltastudio
ArchDaily
Archilovers
Divisare

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