deltastudio nasce da un’idea di Dario Pompei come studio di architettura con sede a Ronciglione (VT). La sua attività è incentrata sulla costruzione a partire dall’urbanistica, passando per le mostre temporanee, fino ad arrivare al graphic design.
La sperimentazione è ciò che stimola il gruppo nelle varie iniziative a cui prende parte. Tra queste svolge un ruolo di primaria importanza la progettazione di architetture temporanee per lo spazio urbano. Attraverso un approccio multidisciplinare e collaborativo, alla cui base si situano una serie di partnership all’interno di una rete di istituzioni, gruppi di ricerca, associazioni culturali e imprese.
Reading room, Macro, Roma, 2019
![Reading room, deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2022/08/deltastudio_reading-room_5eeeee-1024x683.jpg)
Il progetto è stato realizzato dallo studio di architettura deltastudio per la sesta edizione del Festival «New Generations» per cui viene esposta una discreta quantità di pubblicazioni. L’ambiente è tappezzato di modulari strutture colorate di nero e suddivise in tre differenti pareti che si reggono in autonomia. Queste dividono il materiale e le attività in tre sezioni: una per workshop e sessioni di brainstorming, una per esporre le pubblicazioni e l’ultima per proiezioni e discussioni.
![Reading room (particolare con pannello forato), deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2022/08/deltastudio_reading-room_9eeee-1024x683.jpg)
All’ingresso sono disposti il calendario degli eventi e altri opuscoli con informazioni riguardanti il Festival; una lavagna magnetica per i momenti di dialogo e partecipazione è posta nella zona centrale. Su una piccola mensola si trovano gadget e utensili vari. Le riviste, monografie, cataloghi e ricerche (quattro nuclei in cui il piano editoriale è diviso) sono allestite al centro. Per essere utilizzate più volte, con diverse finalità, le pareti si costituiscono di lastre metalliche forate, adatte a più utilizzi, con ripiani, ganci e cavi che possono supportare formati differenti di scritti. Trovano la loro collocazione, in questo modo, tanto i poster quanto i manuali.
![Reading room, deltastudio, Macro, Roma, 2019; fotografia di Luca Chiaudano](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2022/08/deltastudio_reading-room_2eee-1024x683.jpg)
All’interno di questo sistema modulare e componibile, delle nicchie ospitano materiali particolari. Ogni progetto porta con sé un testo di introduzione che presenta anche l’autore.
Il Mare Grande Parco Pubblico, Provincia di Barletta Andria Trani, 2018
![Il Mare Grande Parco Pubblico (render, studio del territorio), deltastudio, BAT, 2018](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2022/08/4_Trani.5eee-1024x683.jpg)
Le coste della provincia di Barletta Andria e Trani costituiscono un unicum all’interno del paesaggio della zona: un enorme Parco agro-marino si articola in cinque paesaggi. Questi sono: il paesaggio del sale, il paesaggio fluviale, il paesaggio dell’energia, il paesaggio della pietra e il paesaggio della Posidonia. È qui che si fondono simbioticamente il mare e l’entroterra. È qui che appare lampante il significato di “cura” come paradigma per promuovere benessere sociale e gestione del territorio.
![Il Mare Grande Parco Pubblico (render), deltastudio, BAT, 2018](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2022/08/Saline-Meeee-1024x683.jpg)
Il luogo è caratterizzato dall’attraversamento di una rete intermodale. Tra le sue componenti abbiamo la ciclovia costiera che consente una visione alternativa sul luogo e permette di proteggere la spiaggia dall’espansione dell’azione dell’uomo.
La strategia, intrapresa da deltastudio dal punto di vista dell’architettura, si impegna nel recupero della funzione curativa e distensiva del mare, con la compresenza di spazi di intrattenimento
Attraverso nuovi spazi pubblici galleggianti e il servizio del metrò-mare si promuove un nuovo punto di vista: dal mare visto “dalla città” a quello della città vista “dal mare”.
UPP! Balloon Network, Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015
![UPP! Balloon Network (mappatura), Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2022/08/UPP-1024x564@2xeee-1024x683.jpg)
L’intervento, questa volta affrontato da deltastudio come architettura del paesaggio, ha lo scopo di dare valore alle zone comunitarie della città attraverso soluzioni alternative al sotto-utilizzo dello spazio pubblico. L’obiettivo, infatti, è quello di rendere visibili le relazioni esistenti tra ambiente, uomo e contesto. “Balloon Network” sono una serie di palloni sonda sparsi per il territorio di San Casciano. I balloons si presentano come landmark innovativi che evidenziano in modo irregolare la presenza delle caratteristiche torri medievali disseminate nel luogo.
Il dispositivo UPP! si compone di due parti: di lattice, con elio e un cavo in nylon, si costituisce il pallone sonda. Questo poi è legato ad un cilindro cavo in cemento armato con una radiosonda che misura pressione atmosferica, temperatura e umidità dell’aria.
A terra, lo spazio cavo del cilindro può essere attraversato per tutta la sua lunghezza, creando al suo interno anche uno spazio di socializzazione, in cui conversare, rilassarsi o mettere sotto carica il proprio cellulare. L’esterno invece può essere sfruttato per le opere di street art.
![UPP! Balloon Network (proposta), Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2021/07/UPP-2-768x1087eeeeeeee.jpg)
![UPP! Balloon Network (proposta), Ex-Stianti di San Casciano in Val di Pesa, 2015](https://nuovarchitettura.it/wp-content/uploads/2021/07/UPP-3-768x1087eeeeeeeeeeeeeeee.jpg)
Il progetto intende ampliare la gamma di elementi che configurano l’immaginario collettivo associato agli spazi pubblici, proponendosi come un opera in costante divenire, aperta a continue modificazioni e molteplici usi.
A cento metri di quota la rete dei balloons crea un nuovo cloud in continuo mutamento che trasforma i dati in informazione visiva. Di giorno i balloons appaiono traslucidi. Durante le ore notturne, invece, i protagonisti dell’intervento sono lanterne fluttuanti nella densa oscurità della notte.