Lorenzo Guzzini è un architetto italiano che sperimenta nella progettazione di edifici innovativi, mantenendo uno stretto contatto con la tradizione del luogo interessato. Laureato all’Accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera, collabora a Londra con lo studio Patrick Lynch Architects e a Dublino con Carson & Cruschel. Riconosce nelle sue architetture un rapporto intenso con la natura, non a caso la maggior parte di esse si trovano nei pressi del Lago di Como. Oggi è proprietario di uno studio personale dove continua la commissione tra architettura e arte.
Casa G, Como, 2013
L’idea parte dalla valorizzazione di una villa abbandonata dei primi del Novecento nel centro di Como. L’esterno mostra una struttura candida e simmetrica, la cui duplice matericità dialoga tra l’impiego del mattone e quello della tecnica costruttiva che ha dato vita alla casa stessa, la pietra.
La facciata è stata restaurata, mantenendo la linea architettonica originale. I muri perimetrali sono stati rinforzati in modo tale da ampliare lo spazio abitativo. All’interno un design gotico pervade tutte le stanze, caratterizzate dal particolare dei mattoni bianchi a vista. Cambiando la posizione della scala, lo spazio abitativo al piano terra è aumentato a due piani d’altezza.
Al piano terra i due volumi si estendono in una zona studio, destinata all’accoglienza dei clienti e in una cucina. Il primo piano, invece, ospita due camere da letto, una padronale e un’altra per gli ospiti. Entrambe le stanze hanno a disposizione un bagno personale. I mattoni di cristallo incastonati nella muratura e la composizione aperta garantiscono pochissima privacy. La mansarda è riservata ai bambini e ad uno spazio dedicato all’esposizione.
L’architettura della villa è un perfetto esempio di connessione tra tradizione e modernità: un elemento non solo privato, ma collettivo. In questo modo Lorenzo Guzzini definisce il valore della cultura, appartenente a tutti.
Tea House, Dizzasco, 2016
L’abitazione si trova in un piccolo appezzamento immerso nel bosco vicino a Dizzasco. L’ambiente risulta molto simile a un paesaggio giapponese, nello specifico un giardino del tè. Secondo la tradizione giapponese il momento del tè rappresenta una dimensione rituale a cui si accede attraverso il sentiero di roji, un percorso non lineare che addestra la mente alla concentrazione. Il nome scelto deriva da questa connotazione e l’intento di Lorenzo Guzzini si basa sulla trasformazione da ambiente domestico a meditativo.
La finalità del progetto risponde alla creazione di un edificio sostenibile, in linea con la natura circostante. Risulta sempre rilevante il modo in cui la luce entra negli spazi abitativi: la scelta di un tetto tradizionale, permette di illuminare la zona giorno anche nei mesi invernali. La superficie si divide in piccole stanze caratterizzate da un’atmosfera privata e rilassante. Fondamentale è l’utilizzo del calcestruzzo drenante che permette all’edificio di avere un’ottima prestazione termica, evitando l’aumento di temperatura.
Lorenzo Guzzini ricerca nella progettazione un dialogo tra l’ambiente storico e naturale in contatto con un design pulito e moderno.
Villa Molli, Sala Comacina, 2019
La villa affaccia sul Lago di Como, precisamente vicino alle località di Sala Comacina in una zona compresa tra il lago e il bosco, originariamente destinata all’agricoltura. Oggi il terreno circostante offre una ricca vegetazione che rende il panorama ancora più suggestivo.
L’intenzione di Lorenzo Guzzini è quella di ridurre gli scavi sul sito, data la presenza di uno storico passaggio pedonale situato sul retro della villa. Un aspetto estremamente importante nella descrizione dell’area è l’incredibile vista sull’isola di Comacina.
I risultati del sopralluogo conferiscono l’idea di composizione della villa: due volumi alle due estremità collegati da un’ampia sala al piano terra e da una terrazza al primo piano. Gli spazi interni rispondono ad esigenze moderne tramite le vaste vetrate e i mobili scanditi dai toni del grigio e del legno. La pendenza del sito permette di ampliare la vista sul lago, rendendola sempre diversa e distribuita nei vari momenti della giornata. All’interno la “compressione e dilatazione” tra zona giorno e zona notte è amplificata dai continui giochi tra luce e ombra.
Anche in questo caso Lorenzo Guzzini cerca di fondere l’innovazione tecnologica con la tradizione architettonica, lasciando intatto il rivestimento in pietra morena. Questa prospettiva si nota anche nella scelta posizionale delle due torri: una posizionata secondo i criteri consueti, l’altra in modo anomalo rispetto ad essi. Infine la piscina interrata aggiunge alla composizione la funzione architettonica del parapetto, creando un’affinità con il panorama lacustre.
Fonti:
lorenzoguzziniarchitecture