ABVM, fondato nel 2018 dall’Architetto Bonaventura Visconti di Modrone, è un giovane studio di architettura con sedi a Milano e Zurigo. Avente come motto “Taking action through Architecture”, lo studio si incarica di fornire, attraverso la pratica architettonica, gli strumenti utili per il miglioramento sociale. La finalità è creare ambienti in cui si possa abitare degnamente. La missione prefissata dal gruppo è, di fatto, aiutare O.N.G. a raggiungere i loro obiettivi creando un’architettura stimolante. Tutto ciò in sinergia con i popoli originari dell’area su cui è previsto l’intervento. ABVM, infatti, preferisce che siano costruttori locali a provvedere all’edificazione stessa dei progetti.
Maidan tent, Ritsona, Grecia, 2016-2018_ ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner
La Maidan (in arabo piazza) tent svolge la funzione di luogo di accoglienza per profughi. È un ambiente in cui i richiedenti asilo si possano ritrovare e socializzare. Lo studio ABVM, insieme all’architetto Leo Bettini Oberkalmsteiner, si è fatto fautore di questa importante iniziativa. Tramite un’équipe di esperti, si è riusciti a dare vita ad un programma di volontariato e di fundraising che ha portato all’effettiva realizzazione del progetto.
Avendo compiuto diverse ricognizioni nei campi profughi dell’area, i progettisti si sono resi conto del senso di straniamento che vigeva in questi. L’interazione era la soluzione. Ma come crearla in mezzo a tanta desolazione e solitudine? Attraverso la Maidan tent. Una piazza in cui incontrarsi. Un luogo in cui sentirsi al sicuro. Un’area, dunque, in cui svolgere diverse attività.
Lo spazio delimitato dagli otto spicchi modulari è alquanto versatile. Costituito da due ambienti concentrici verso l’esterno, la parte centrale è lasciata libera. In questo modo costituisce il fulcro degli incontri. Le zone rimanenti, quindi, sono scandite in funzione delle attività che vi si svolgono. Con un diametro di sedici metri e una superficie interna di duecento metri quadrati, la capienza stimata è di trecento persone circa. Grazie alle componenti modulari, la “Maidan tent” risulta essere facilmente riproducibile, trasportabile e veloce da montare. Di conseguenza, è auspicabile che il modello sia ripetuto, sempre nell’ottica del traguardo che lo studio d’architettura ABVM si propone: una società migliore.
Ti kay là, Haiti, 2015
In questa architettura ABVM si impegna a restituire una casa a tutti quei bambini che una casa non l’hanno più. In collaborazione con l’O.N.G. locale, Ayitimoun Yo, tra il 2014 e il 2015, si è deciso dunque di creare un complesso residenziale per accogliere i ragazzini di strada e farli sentire parte di una nuova famiglia. La struttura è antisismica così da costituire per loro un vero e proprio rifugio. Da una parte lo spazio è stato realizzato così da avere il miglior controllo possibile dell’area, dall’altra sono state messe a disposizione differenti zone così da venire incontro alle esigenze dei piccoli. Questi, appunto, volevano spazi diversi: uno coperto, uno all’aperto e una veranda, il tutto da condividere con i propri amici.
Si è deciso di edificare la costruzione in conformità alle tradizioni locali del lakou e della casa rurale di Haiti. Il lakou è la modalità con cui si dispongono le case attorno ad una corte centrale. La casa rurale del luogo invece è un parallelepipedo puro con annessa una veranda piuttosto ornata. Il tutto è ricoperto da tetti spioventi, tipici del luogo. La ventilazione all’interno è continua grazie al foro creato dalle falde della copertura. Per far adattare al meglio i futuri giovani ospiti, si è deciso di far scegliere loro la personalizzazione degli ambienti. i più piccoli hanno definito il colore dei mattoni e la base in cemento attraverso laboratori istruttivi.
Alcuni problemi sono sorti al momento del trasporto delle opere per via delle distanze e delle questioni diplomatiche tra Haiti e la Repubblica Dominicana. Tuttavia, una volta risolti, ABVM è riuscito a collaborare anche con artigiani locali. Pertanto, questo ha permesso di interagire al meglio con la comunità, creando così una fitta rete di scambi sociali e culturali, tanto cari allo studio.