campomarzio architettura per lo spazio pubblico

Restyling del Museo di Scienze Naturali di Torino, campomarzio Torino, 2015

Testo tratto dall’intervista con campomarzio in data 14/03/2024.

Lo spirito di campomarzio si manifesta attraverso la varietà delle passioni di ciascun membro, che si convergono in un unico punto.


Come nasce campomarzio? Quando? Dove?

Enrico
campomarzio nasce nel Novembre del 2012 a Trento da un gruppo di architetti, ingegneri e una sociologa filosofa con l’obiettivo di affrontare temi cruciali come lo spazio pubblico, l’architettura e l’urbanistica.
Originariamente concepito come un’associazione culturale, è cresciuto fino a diventare una cooperativa.
Pietro
Il nome “campomarzio” è un riferimento a un’incisione di Giovanni Battista Piranesi che rappresenta il Campo Marzio dell’antica Roma, citata nel libro “La sfera e il labirinto” di Tafuri, il quale la definisce come avanguardia dell’architettura moderna.
Come giovane gruppo multidisciplinare abbiamo scelto di perseguire due percorsi distinti: uno più tradizionale e l’altro più sperimentale, affrontando progetti autoproposti su temi rilevanti al di fuori della sfera tradizionale.

Sportzone Plans, campomarzio, La Valle, 2021
Sportzone Plans, campomarzio, La Valle, 2021

Da cosa traete ispirazione? Avete un mentore?

Enrico
Come gruppo diversificato, crediamo che l’ispirazione possa derivare da una vasta gamma di fonti, evitando di limitare le nostre possibilità.
Essendo un gruppo numeroso, ognuno di noi ha un concetto diverso di cosa sia l’ispirazione e da dove provenga.
Lo spirito di campomarzio si manifesta attraverso la varietà delle passioni di ciascun membro, che si convergono in un unico punto.
Ognuno di noi porta con sé la propria fonte di ispirazione, anche da ambiti al di fuori dell’architettura e della sua storia.

House TR, campomarzio, Trento, 2019-2020
House TR, campomarzio, Trento, 2019-2020

Qual è stato il vostro primo incarico come campomarzio?

Pietro
Questa è una storia divertente: un amico ci ha contattato perché litigava frequentemente con la sua vicina, chiedendoci di creare una parete in cartongesso per evitare che potessero vedersi e quindi litigare. Questo è stato effettivamente il nostro primo incarico.
Daniele
Ci tengo a precisare però che ricordiamo con nostalgia e soddisfazione quel primo incarico: in parte perché, essendoci poche opportunità, abbiamo iniziato a lavorare sulla città di nostra iniziativa, facendo delle proposte ed è stato grazie a questo che siamo diventati uno studio di architettura diverso rispetto a quelli classici.
Guardando indietro nel tempo, ci rendiamo conto che è stato un momento fondativo importante per questo gruppo.

Liceo Vittoria, campomarzio, Trento, 2017-2018
Liceo Vittoria, campomarzio, Trento, 2017-2018

Da dove nasce l’idea per Bolzanism Museum?

Pietro
Questa risposta è legata alla precedente, in quanto il progetto del Bolzanism Museum rappresenta una delle iniziative nate spontaneamente che hanno acquisito un valore significativo nel tempo.
Progetti come questo, sviluppati in modo indipendente, spesso hanno un valore unico, che potrebbe non essere presente in progetti commissionati; il Bolzanism Museum è un esempio emblematico di questo concetto.
Lo stiamo sviluppando da circa sette anni insieme a Coop 19 e Teatro Cristallo ed è uno dei pochi musei sulle case popolari, in Italia il primo di questo genere.
Questo lavoro nasce dal nostro personale interesse per la storia e la periferia di Bolzano, una città con una storia unica, soprattutto per il suo sviluppo di edilizia popolare a partire dagli anni Venti in poi.
Il Bolzanism infatti rappresenta una sorta di teoria retrospettiva sullo sviluppo di Bolzano nel tempo.
Il museo fisico non esiste, né abbiamo una sede fisica, ma abbiamo optato per una soluzione differente: una scatola di legno, che rappresenta una sorta di ironia nei confronti delle infrastrutture museali, spesso viste come una panacea per tutti i problemi, soprattutto nelle zone periferiche.

Bolzanism Museum, campomarzio, Bolzano, 2020
Bolzanism Museum, campomarzio, Bolzano, 2020

In cosa consiste il progetto Station 4 Transformation a Rovereto?

Enrico
La stessa situazione si applica al progetto Station 4 Transformation, un progetto europeo ufficiale incentrato sulla transizione ecologica: l’obiettivo era recuperare spazi dismessi nella stazione ferroviaria di Rovereto per creare laboratori e attività legate all’ecologia.
Pietro
Questo progetto è estremamente interessante perché da un lato è replicabile, dato che molte città hanno stazioni ferroviarie dismesse e dall’altro si concentra su un tema che mira a trasformare la stazione non solo in un luogo di passaggio, ma anche in un punto di incontro e informazione.
Il progetto, che vede come capofila il Comune di Rovereto e conta su una rete di numerosi partner, è stato avviato il 1° marzo di quest’anno, ma la vittoria è stata ottenuta l’anno scorso.
La vincita del bando è stata una sorpresa, considerando che concorrevano entità più grandi di noi, addirittura la città di Rovereto non poteva partecipare autonomamente, essendo una città con meno di 50.000 abitanti, e ha dovuto unirsi ad altri comuni del territorio per formare una rete e raggiungere il numero di abitanti richiesto per partecipare al bando, proprio questa grande rete però riteniamo sia la forza del progetto stesso.
Crediamo di essere stati coinvolti anche grazie al nostro approccio alla progettazione partecipativa, alla ricerca e all’autocostruzione, che caratterizzano il lavoro di campomarzio.

Sporthaus Welschnofen, campomarzio, Nova Levante, 2019
Sporthaus Welschnofen, campomarzio, Nova Levante, 2019

Potete parlarci delle vostre esperienze ad Europan?

Alessandro
Europan è stato il motivo per cui è nato l’ufficio: è stata una delle prime opportunità per immergerci nel mondo dell’architettura e confrontarci, affrontandola come una possibilità di evasione dalla teoria universitaria e per potersi mettere a confronto con nuovi contesti, strutture organizzative e tipo di concorrenza.
Nel 2010 abbiamo partecipato a Europan10, lavorando su Genova e vincendo la competizione: quest’esperienza ci ha fatto capire che, nonostante la vittoria, il progetto non sarebbe stato realizzato essendo estremamente ambizioso, ma anche a causa dell’idea italiana sui concorsi di architettura, i quali vengono considerati più come strumenti di marketing che come elementi concreti di pianificazione e realizzazione di opere di cui le amministrazioni siano realmente convinte.
Tuttavia, ci ha dato una preziosa esperienza e ci ha fatto rendere conto di vivere in una condizione comune di una generazione che si stava per approcciare al mondo del lavoro, o che ci si era da poco approcciata e che di fronte aveva numerosi problemi, i quali non erano solamente della propria città o paese, ma trasversali in tutta Europa.
Il nostro percorso, sia individuale che di gruppo, ci ha portato a investire in progetti meno ambiziosi ma più legati al territorio; Europan ci ha fatto rendere conto dell’opportunità che concorsi come questi rappresentano per entrare nel mondo del lavoro.
Dopo la prima edizione di Europan a cui abbiamo partecipato, abbiamo provato a proporlo come strumento per progettare alcune aree di Trento che erano in sospeso e, che, purtroppo, lo sono tutt’ora, a dimostrazione che i concorsi possono essere strumenti utili in mani capaci anche se da soli non possono risolvere magicamente ogni situazione.
In definitiva, l’esperienza con Europan è stata molto positiva e formativa, anche perché legata a un’età più giovane e a una mentalità flessibile.

Europan10, campomarzio, Genova, 2010
Europan10, campomarzio, Genova, 2010

Abbiamo visto che avete vinto il Premio Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2023, potreste parlarci della vostra idea?

Daniele
Il progetto del Centro Sportivo S. Martino in Passiria, sviluppato in collaborazione con l’arch. Michele Moresco, è stato l’iniziativa che ci ha permesso di vincere il Premio Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2023, ed è sicuramente il progetto a cui siamo più legati.
Tra i circa settanta concorsi a cui abbiamo partecipato, questo rappresenta il caso ideale, realizzato nel migliore dei modi grazie a una committenza ideale, compresa la sindaca e la sua attenzione alla qualità e agli spazi pubblici.
Lo definiamo un progetto ideale perché, dopo aver vinto in due fasi, abbiamo avuto l’opportunità di realizzarlo, sviluppare gli arredi e seguire la direzione lavori, coinvolgendo attivamente gli abitanti del comune.
È stato quindi un processo completo, guidato da personale competente e attento.
Enrico
Uno dei fattori che hanno contribuito alla nostra vittoria è stato non solo l’edificio stesso, ma anche la missione del nostro studio, che ha dimostrato di essere parte di un ragionamento e di un percorso più complesso e articolato.

Centro sportivo S. Martino - Premio giovane talento dell'architettura 2023, campomarzio, San Martino in Passiria, 2023
Centro sportivo S. Martino – Premio giovane talento dell’architettura 2023, campomarzio, San Martino in Passiria, 2023

Quale progetto vi ha dato più soddisfazione?

Pietro
A livello oggettivo, in termini di premi e soddisfazione personale, il progetto del Centro Sportivo S. Martino in Passiria è quello che ci ha dato maggior gratificazione in quanto è stato realizzato e ha ricevuto riconoscimenti significativi; tuttavia, lavorando su una vasta gamma di iniziative molto diverse tra loro, siamo soddisfatti del progresso compiuto su diversi fronti.
Tra i progetti che si distinguono vi è il Bolzanism, menzionato in precedenza, così come un progetto partecipativo che stiamo conducendo per definire le linee guida per l’interramento della ferrovia insieme alla comunità locale, ma anche l’iniziativa di piazza Mostra, anch’essa uno di quegli importanti progetti autoproposti che ci hanno aiutato a formarci: un processo complesso, durato circa dieci anni, nato dal nostro desiderio di trasformare un ambito marginale del centro storico, trasformando quello che prima era un parcheggio in un luogo vissuto dalla comunità.
Possiamo affermare che molti dei progetti che affrontiamo ci procurano soddisfazione ma che, senz’altro, il Premio Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2023 ha avuto per noi un impatto significativo, grazie all’organizzazione dell’evento e alla loro determinazione nel portare avanti tali iniziative.


Centro sportivo S. Martino, campomarzio, San Martino in Passiria, 2023
Centro sportivo S. Martino, campomarzio, San Martino in Passiria, 2023

A cosa state lavorando ora?

Pietro
Al momento abbiamo completato la stampa di un libro “tascabile” di 350 pagine che raccoglie le linee guida partecipative per l’interramento dei binari della città di Bolzano.
Realizzato in collaborazione con il comune, il progetto ha coinvolto circa il 10% della popolazione cittadina; queste linee guida serviranno da fondamento per le progettazioni dettagliate, i master plan e le soluzioni architettoniche per i vari lotti che compongono il progetto.
Enrico
Attualmente, ci stiamo anche concentrando sullo sviluppo di un centro sportivo che includerà un centro giovani, un bar e una caserma dei vigili del fuoco e del soccorso alpino, progetto reso possibile grazie alla vittoria di un concorso nella Val Badia.
Inoltre, ci stiamo occupando della della ristrutturazione moderna di edifici del secondo Novecento che non godono di protezione, ma che meritano di essere conservati, portando a termine in particolare interventi di restauro conservativo su edifici di rilevanza architettonica dagli anni Sessanta in poi.
Daniele
Il tema è sempre quello di alimentare la ricerca perché questa prima o dopo diventerà un’occasione progettuale.

Fondazione Itas, campomarzio, Trento, 2017
Fondazione Itas, campomarzio, Trento, 2017

Cosa vi augurate per il futuro?

Daniele
Il nostro auspicio per il futuro è che l’Italia investa maggiormente in vari settori dello spazio pubblico, come l’edilizia sociale, l’accessibilità, la riqualificazione degli spazi pubblici e le architetture del welfare.
Riteniamo che negli ultimi anni vi sia stata una carenza significativa di volontà nell’investire nella qualità di tali strutture, che sono fondamentali per migliorare la qualità della vita.
Crediamo che il tema del pubblico e dello spazio pubblico anche in questo caso dovrebbe essere la bilancia che guida gli investimenti e la politica.

House CP, campomarzio, Trento 2019-2020
House CP, campomarzio, Trento 2019-2020

Fonti:
campomarzio

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